C’e’ succo e succo (di frutta) …quale la differenza e come sceglierlo?

La pubblicita’ ed i supermercati ci bombardano di immagini prelibate di frutta in brik, proposta come una comoda e salutare merenda per i bambini o spuntino per gli adulti. Ma cosa contengono questi brik? E che differenze ci sono tra i vari tipi di prodotti?….I succhi di frutta sono bibite analcoliche non gassate che vengono spesso utilizzati come sostituti della frutta per la loro praticità di consumo. Pur essendo preferibili a merendine industriali, ricche di zuccheri e grassi, il succo di frutta, tuttavia, non rappresenta una scelta così salutare si crede: esaminiamo allora tutti gli aspetti di questo prodotto per poter fare una scelta consapevole.

Tipologie di succhi
A seconda del contenuto di frutta effettivamente presente si distinguono diverse tipi:

Succo di frutta
Questa dicitura identifica un prodotto ottenuto esclusivamente da frutta al 100% (ottenuto per spremitura meccanica oppure utilizzando concentrati ricostituiti con acqua). Non possono contenere coloranti, ma solo alcuni additivi antiossidanti (come l’acido ascorbico o la Vitamina C) e acidificanti utilizzati per la conservazione del prodotto. Può contenere zucchero, ma, in questo caso, la normativa prevede che sia esplicitamente indicato con la dicitura “zuccherato” accanto alla denominazione del prodotto.

Spremuta
Questa denominazione si applica solo al succo degli agrumi, anche in questo caso con o senza zuccheri aggiunti. Come per il succo di frutta, non sono consentiti coloranti; la conservazione e’ garantita semplicemente grazie a un processo di pastorizzazione e alla refrigerazione nel banco frigo.

Nettare
In questo prodotto la frutta e’ presente per un massimo del 20% insieme a zucchero ed acqua; si ottengono dalla spremitura o dalla purea di frutta. In pratica in un brik da 1 litro di nettare alla pesca troviamo una pesca da 200 g, quindi bevendo un bicchiere da 200 ml “mangiamo” uno spicchio scarso del frutto.
Esiste anche una percentuale minima di frutta che deve essere garantita e che varia a seconda del tipo di frutta; deve comunque essere dichiarata in etichetta con la dicitura “frutta XX% minimo”. Possono essere presenti additivi come acido ascorbico, acido citrico, acido lattico, tartrati di potassio e carbonati di calcio.
Possono essere utilizzati anche altri additivi come l’anidride solforosa e i tannini per prolungare la conservazione del prodotto; purtroppo, sotto una certa quantità, non v’è obbligo di citarli in etichetta (es. l’anidride solforosa non deve essere citata tra gli additivi se la sua quantità non supera i 10 mg per litro).

Bevanda alla frutta o Bevanda al gusto di..
Il contenuto di frutta arriva al massimo al 12%. Queste bibite contengono molta acqua e zucchero (anche fino al 10%), inoltre aromi e additivi come conservanti e coloranti.

I succhi sostituiscono la frutta fresca?
Molto spesso si tende a considerare i succhi di frutta come un valido sostituto della frutta fresca, ma non è così.
La frutta fresca, intera e soprattutto con la buccia, rappresenta una fonte nutrizionale molto importante: apporta elevate quantità di acqua, sali minerali (come potassio e magnesio), vitamine e fibre alimentari, importantissime per le numerose funzionalità che hanno nell’organismo.

Le spremute, se fresche, sono il prodotto più genuino perché mantengono elevatissime quantità d’acqua, di zuccheri naturali della frutta (fruttosio) ma anche di sali minerali e di vitamine; manca tuttavia la fibra.

Invece tutti i succhi industriali sono sottoposti a lavorazioni che ne aumentano la conservabilità come la pastorizzazione o trattamenti termici, aggiunta di conservanti, oltre alla correzione dell’acidità e all’aggiunta di aromi per avvicinarli al gusto della frutta.
Tutte queste lavorazioni riducono la carica vitaminica originariamente presente nella frutta; in particolare quelle idrosolubili, fotosensibili e termosensibili come la vitamina C.

Alla luce di tutto questo è evidente che un succo di frutta non può sostituire la frutta fresca intera, di cui sono consigliate 3 porzioni al giorno: è carente di fibra, vitamine e sali minerali, inoltre è più calorico, meno saziante e con un indice glicemico-insulinico maggiore.
I succhi di frutta, infatti, apportano calorie provenienti solo da zuccheri semplici, che sommati agli altri dolci assunti nella giornata portano spesso ad un eccessivo consumo di zuccheri favorendo il rischio di obesità sia per l’effetto calorico che per l’abitudine al sapore dolce.

Come scegliere
Premesso che l’ideale e farseli in casa (spremute, frullati..), quando si deve scegliere un prodotto industriale si raccomanda di:
Privilegiare succhi naturali o senza zuccheri aggiunti (il succo contiene già il fruttosio che è lo zucchero della frutta).
Leggere attentamente l’etichetta per capire quanta frutta contiene e poter evitare i prodotti che contengono additivi (come l’anidride solforosa).
Evitare i succhi che contengono aromi che spesso servono solo ad esaltare il gusto di frutta (che in realtà è pressoché assente).

 

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